Chi conosce Piccioni come regista sa bene che sarebbe inutile raccontare la trama dei suoi film, non perchè non sia comprensibile ma perchè non è nella storia raccontata che si appunta l'interesse del regista. Il soggetto del film è molto forte e credibile, Piccioni porta sullo schermo, come è solito fare, delle vite normali, i suoi protagonisti non hanno nulla di eccezzionale, non sono troppo belli, non sono troppo ricchi e di solito non sono troppo vincenti, insomma ognuno di noi potrebbe riconoscersi in uno di questi personaggi.
Il film parla di uno scrittore, Guido, interpretato da Mastandrea, che vive un  momento di successo tanto da essere candidato ad un prestigioso premio letterario, nonostante tutto la sua vita non ha nulla di eccezionale (eccezionali sono solo le dimensioni della casa in cui vive). La cosa che più colpisce è la totale mancanza di trasporto di Guido per la prorpia vita: è in crisi creativa, è in crisi con l'editrice, manco a dirlo ignora la moglie e poco si prende con la figlia sovrappeso. L'impronta del personaggio è ben delineata dalle prime battute quelle del dialogo tra lo scrittore e la figlia in cui quest'ultima mostra tutta la sua insofferenza verso il nuoto che vive come una costrizione da parte di un padre che non sa nuotare e che non ha il coraggio di imparare a farlo. Sin da questi primi minuti di pellicola si capisce che Guido si rifiuta di vivere una vita propria e l'unica cosa che sa fare è inventare personaggi che la vivano al suo posto. Guido non riesce ad uscire dai luoghi della sua casa, di quella che ormai è una tana che stenta ad abbondonare al punto da rimandare il trasferimento nella nuova casa della sua famiglia eppure, quasi come per una sorta di tacita sfida con il mondo esterno, inzia  a nuotare. In acqua, inizia una sorta di rinascita che lo porta relazionarsi con l'istruttrice di nuoto, Giulia (Valeria Golino). Giulia è scostante, fredda, dura anche nel linguaggio, non lascia spazio alle relazioni, nonostante ciò è intenerita da questo scrittore maldestro, cui, col tempo, rivela di essere in libertà condizionata a causa di un omicidio commesso qualche anno prima e di avere una figlia che non vede da tanto ma che a volte spia da lontano. La relazione tra Guido e Giulia è forte, apparentemente serena eppure destinata a non durare. Guido pensa che anche Giulia sia un personaggio dei suoi romanzi, tanto da inziare a scrivere un racconto che la vede come protagonista, e, come se non bastasse, inizia ad intromettersi nella vita privata della donna tanto da comprometterne irrimediabilmete il fragile equilibrio.
Guido voleva sostenere Giulia eppure non ha fatto altro che spingerla verso il basso.
Il film non parla soltanto di quella sorta di presunzione che solitamente si ha nelle relazioni amorose quando si pensa di poter essere tutto per l'altro, di poter essere un salvagente contro i marosi della vita del partner, ma anche e soprattutto della conseguenza delle azioni. Ogni personaggio, sia Giulia che Guido, ha commesso un'azione deplorevole di cui non si pente ma di cui pagherà amaramente le conseguenze, ove queste ultime rappresentano la vera condanna e il vero carcere dal momento che il mondo in cui vivono i protagonisti di questa storia è un mondo senza sconti e senza perdono.
Il film è intenso e chiaro, solo qualche passaggio stucchevole nel momento in cui i personaggi protagonisti delle storie dello scrittore prendono vita: la scena in cui tali personaggi circondano e vegliano Guido mentre dorme alla scivania è degna del filone "Amelie".
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Cose da film, ovvero le cose incredibili che mai accadranno nella vita reale.
1) Guido stenta a trasferirsi nel nuovo appartamento dove invece la moglie la figlia hanno già traslocato. Una sera la moglie gli si avvicina e con fare molto dolce dice che lei si occuperà del trasloco mentre lui può andare nel nuovo appartamento quando si sentirà pronto. MA SCHERZIAMO!!! una donna che si accolla da sola un trasloco e non fa nemmeno una scenata isterica, non tira fuori dai polmoni nemmeno un urlo di guerra contro quel marito apatico e nullafacente? Tutto ciò è frutto della fantasia degli sceneggiatori (Piccioni e Pontremoli) e non ha alcuna aderenza con la realtà.
2) Durante la conferenza stampa della cinquina di scrittori candidati al premio letterario arriva Giulia che intercetta Guido alla fine della conferenza. Guido è visto dalla propria moglie mentre chiacchiera fitto in un angolo con questa sconosciuta per poi sparire repentinamente insieme alla donna e...durante il resto del film...non una domanda sull'identità di quella donna, non un chiarimento sulla sua fuga improvvisa. Va bene, ci troviamo di fronte a personaggi che fanno parte dell'alta borghesia romana e che sono così snob da continuare ad ignorare le persone che non sono state loro regolarmente presentate, ma quale moglie ancora degna di essere definita tale non chiede delucidazioni al riguardo??? Ovviamente tutto ciò rientra nel fantastico mondo delle cose da film.

B. 

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