Salve a tutti, la notizia di questi giorni è sicuramante la premiazione a Cannes di Elio Germano come migliore attore per "La nostra vita" di Daniele Luchetti. In attesa di vedere il film, voglio invece ricordarvi la prova dell'attore romano nel film di Salvatores "Come Dio comanda". In questo film ancora una volta (dopo "Io non ho paura")Salvatores porta sullo schermo un altro romanzo di Niccolò Ammaniti. Vi riassumo la storia in poche parole: un padre, Rino, alcolizzato e disoccupato è ingiustamente sopsettato dal figlio di 14 anni dell'omicidio di una ragazzina sua coetanea. Rino, infatti, viene ritrovato dal figlio mentre in coma giace accanto al cadavere della ragazza. Solo alla fine del film il ragazzo scoprirà che l'autore del delitto è stato "Quattro formaggi" (Elio Germano) amico di Rino con problemi di ritardo mentale in seguito ad incidente sul lavoro. Ciò che rende accattivante il film non è tanto l'intreccio ma le atmosfere che Salvatores ha sapientemente riprodotto: l'ambientazione è in una città del nord-est italiano di cui percepiamo non solo il freddo metereologico, ma anche quello che si poratno dietro queste solitudini umane. Sono tutti soli eppure si cercano e cercano l'aiuto dell'altro proprio nel momento più tragico della loro vita. Non tutti troveranno nell prossimo quella via d'uscita tanto sperata, questa possibilità è, infatti, offerta solo a Rino che riuscirà a ritrovare l'amore e la fiducia del figlio e forse anche la voglia di cambiare. La paura e il dolore che nella prima parte del film hanno diviso, servono, alla fine, a segnare un punto di svolta e di incontro con se stessi, con il proprio destino o con l'altro. Consiglio la visione del film non tanto per la prova di Elio Germano, bella ma poco misurata, quanto per la prova di Filippo Timi che porta sullo chermo un personaggio che sembra gli sia stato cucito addosso.

B.

1 commenti:

franco ha detto...

E' quello il vantaggio di Timi, il fatto che gli sia stato cucito addosso. Ora, non è che sia un male per carità, però..come dire, è stato per lui più semplice. Come del resto su Vincere. Io però di lui consiglio a tutti di vedere (non so come, dato che era opera teatrale) "tutt'al più muoio", spettacolare!

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