Non sono solita fare commemorazioni, ma ieri se ne è andato un grande maestro del cinema italiano, Mario Monicelli, e mi sento in dovere di fargli un ultimo saluto.
Monicelli non ha parlato solo dell'Italia ma ha descritto la società italiana di cui si è sempre sentito parte e partecipe, dalle miserie, umane e materiali, della guerra alle distorsioni apportate dal benessere. Ha saputo guardare al mondo con uno sguardo amaro e sarcastico e mai si è lasciato andare a deboli giustificazioni e a falsi pietismi.
Attivo nella società sino a tarda età, ha partecipato, infatti, a Raiperunanotte ed ha esperesso pareri fortemente critici nei confronti dei tagli alla scuola e alla cultura.
Ricordo che Monicelli era iterpellato per esprimere pareri sullo stato dellle cose proprio come un vecchio saggio...solo che lui era vecchio, saggio e per di più stronzo quindi anche più incisivo di altri.
Non mi meraviglia che si sia suicidato, del resto gli uomini della sua levatura sono soliti decidere della propria vita e non aspettare in modo passivo quell'ultimo giorno che, per uno vecchio e malato come lui, era ormai alle porte.
Lui stesso aveva detto della morte del padre: "La vita non è sempre degna di essere vissuta; se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena".
Caro Maestro, non incroceremo mai più il tuo sguardo fiero ma continueremo a ricordarti guardando e riguardando i tuoi bellissimi capolavori.
Addio Maestro.
B.
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